Una Sicilia esotica, profumata e sensuale come solo questa terra sa essere, ha accolto nei giorni 30/31 Maggio e 1 Giugno i partecipanti alla 3 edizione di Sicilia in Jigging. Una quarantina circa gli appassionati che si sono ritrovati a Marina di Ragusa all’appuntamento ormai classico dedicato al jigging ed alle sue varianti.
L’evento ha preso il via con l’arrivo degli ospiti presso la bella struttura del Residence Kamena e una breve presentazione di Stefano Mazza, ideatore unico e organizzatore dell’evento, con i gadget dello sponsor consegnati ai vari partecipanti. Purtroppo un forte vento di ponente ha in parte rovinato i piani degli organizzatori che hanno dovuto giocoforza rinunciare alla uscita in mare della giornata di sabato. Il sottoscritto aveva già previsto quindi una mezza giornata di libertà ed il vostro Pirata ha optato per una sessione fotografica nel moderno e bellissimo Porto Turistico di Marina di Ragusa, che ha messo a disposizione i suoi moli e banchine, per lo ”shooting” ad alcune Pirate Girl’s reclutate all’ultimo momento ed il cui portfolio vedrete in un mio prossimo post.
E’ stata, solo in parte, un interessantissima occasione per una dimostrazione dei jigs da slow picht della Palm’s i Blatt S e R e del loro originale movimento in acqua, dovuto al posizionamento centrale del baricentro di equilibrio interno, oltre che delle canne Palms Metal Witch, attrezzi specifici per mulinelli rotanti, particolarmente studiate e realizzate per consentire la particolarissima azione di punta che conferisce poi la svirgolatura sul recupero ai jigs di cui sopra.
Domenica mattina, con il meteo che dava una brevissima pausa prima dell’arrivo di una grossa perturbazione, si partiva all’alba dal porto turistico di Marina di Ragusa destinazione le varie secche e hot spot al largo. Come al solito il vostro Pirata faceva team con “Sasà” Saro Mazza, Vanessa Incorvaia, la fishing angler vincitrice della scorsa edizione e Santino, un neofita volenteroso.
La notizia di qualche cattura sulle secche al largo, 10-12 miglia dopo qualche ora dall’inizio gara non smuove “Sasà” il nostro skipper dalla convinzione di esplorare prima i fondali più bassi e vicini alla costa di ponente. Praticamente “buttiamo all’aria 5 h di pesca senza avvertire neppure le tocca di uno sciarrano e l’unica cosa di interessante che ci succede è l’incontro con un grosso pesce luna in superficie che ci guarda con i suoi occhioni.
Anche lui sembra suggerirci di cambiare aria! Finalmente alle h 13.00 “Sasà” mette la prua sugli hot spot più interessanti…dove ovviamente troviamo già diverse imbarcazioni in pesca che manco a farlo apposta hanno anche già pescato un corazziere di medie dimensioni, una bella cernia, occhioni, una musdea o “pisci lupu” come la chiamano qui. Chiaramente non è il caso di calare anche noi le nostre lenze e ci spostiamo di 200 mt. Intanto il tempo sta cambiando e la corrente si ferma come per incanto. Io e Sasà abbiamo smesso da tempo di pescare per lasciare più spazio a Vanessa e Santino e come da copione già scritto, ecco che la reginetta del raduno ha subito uno strike importante.
neanche il tempo di gioire per la cattura di un dentice corazziere sui 3 kg con la tipica e caratteristica pinna dorsale filamentosa degli esemplari giovanili che ecco la solita Vanessa fare il bis con uno splendido scorfano di fondale. Ma come sempre capita in certe circostanze dobbiamo rientrare in porto per vari motivi…saremo tra i primi infatti ad attraccare in banchina ben in anticipo sull’orario di fine gara. Una piccola folla in banchina segnala il punto dove sono stati sbarcati i pesci, in larghissima parte bellissimi scorfani di fondale di ogni misura ma ci sono anche un paio di corazzieri, un piccolo dentice preso da Takeshi Numata, progettista e field tester Palms, piccoli prai, e persino alcuni bellissimi occhioni o occhialoni mentre non mancano pelagici azzurri come diversi sgombri di buona taglia. La premiazione, dei primi 3 equipaggi classificati, avviene presso il negozio Non Solo Nautica sulla marina e virtualmente conclude la manifestazione.
LE CONSIDERAZIONI DEL PIRATA
Questa la cronaca, forse e sicuramente un po’ limitata dal fatto che l’ organizzazione non aveva previsto una imbarcazione …o forse semplicemente perché neppure c’era…da mettere a disposizione dei media per seguire nel migliore dei modi l’evento e produrre immagini anche delle altre catture sulle altre barche. Ma questo sinteticamente in fondo è stato Sicilia in Jigging in questa sua terza edizione, un raccontino che comunque descrive obiettivamente nell’insieme i fatti senza lasciarsi trasportare da valutazioni personali. Ma poiché questo è il Blog del Pirata, e soprattutto perché io faccio come mi pare, la cosa non si ferma qui ed ecco le solite “considerazioni finali” alle quali ho ormai da tempo abituato i miei numerosi followers. Innanzitutto parliamo delle cose che mi sono piaciute di più, e qui come al solito non possiamo che tributare un grande grazie a Stefano Mazza e Vanessa Incorvaia, per l’enorme impegno personale profuso oltre ai proprietari delle barche, al titolare del negozio Nonsolonautica, al responsabile del porto di Marina di Ragusa ai titolari del Residence Kamena che hanno dato a
vario titolo il loro contributo. Poi un grazie grande così, va a tutti gli appassionati che hanno partecipato, e qui non posso fare i nomi di tutti ma li abbraccio idealmente in una stretta corale apprezzandone soprattutto la voglia di imparare e di esserci. Grazie a Dany Brauner e staff di Blue Springs che ha fortemente creduto in questo evento unico sponsorizzandolo e consentendo la partecipazione di un esperto mondiale nello slow pitch jig come Takeshi Numata e di Yasushi Kawahara amico mio personale sin dai tempi delle prime ricciole a jigging a S.Benedetto del
Tronto (ottobre 2006) i quali hanno portato dal Giappone una notevole attrezzatura con le ultimissime novità ed hanno poi tenuto dei brevi stage teorici descrivendone le varie peculiarità e caratteristiche tecniche, anche se francamente lo spazio dedicato a questi importantissimi e basilari momenti è stato limitato e poco approfondito. Non dimentichiamo mai che la maggior parte delle persone che partecipano a questi eventi vengono proprio per imparare dal vivo ciò che sarebbe impossibile apprendere guardando solo un video. Un grazie sentito anche ai pesci, loro
malgrado, sono stati loro in definitiva i protagonisti assoluti, in mare prima e a tavola poi…splendidi e soavi quei tranci di cernia e il corazziere al sale…! Detto questo passiamo a quello che ci è piaciuto di meno in quest’edizione. Innanzitutto c’è stato il fatto davvero increscioso che durante il primo giorno, a causa del maltempo e di esigenze televisive che ci hanno privato sia dei jap che di Stefano Mazza per una intera mattinata impegnati in riprese televisive a Siracusa, dove c’era un po’ di ridosso, non si sia previsto un adeguato e soddisfacente programma di riserva
, lasciando così i partecipanti a ciondolare senza una meta precisa. Il Pirata ovviamente aveva il piano B già pronto ed è stato piacevolmente impegnato in una sessione fotografica con le Sicily Pirate Girl’s…grazie Viviana e Vanessa. Poi c’è stata una certa insoddisfazione tra chi è venuto per apprendere proprio la tecnica dello slow pitch jig nel non trovarsene neanche uno nel pacchetto dei gadgets, un po’ come andare alla Sagra delle Ciliegie di Cerignola e vedersi consegnare un pacchetto di mele della Val Venosta… peccato! Un occasione mancata per far apprezzare dal vivo le
notevoli doti e qualità di questi jigs. Non è bastata infatti la frammentaria ed abbastanza incompleta presentazione e neppure la prova in piscina, a causa della poca profondità, è riuscita a far capire davvero di cosa possono essere capaci questa classe e famiglia di jig che troverete in un prossimo tutorial più completo e dettagliato sempre e ovviamente su questo blog. Poi c’è l’aspetto “agonistico” con il quale si è voluto connotare l’evento, e qui non ci siamo proprio. Certo un po’ di sana competizione mi sta bene ma allora bisogna avere un regolamento chiaro,
norme precise e omogenee, bonus da applicare in base al valore agonistico delle prede, etc. etc. Non si può premiare solo in base al peso complessivo senza valutare queste varianti e poi una cosa è avere una squadra di 5 persone ed una cosa è essere in barca da soli…come nel caso di V. C. che pur avendo preso da solo una marea di pesci per un totale di poco inferiore al 3° classificato, non ha avuto neanche la soddisfazione di vedersi consegnare un portachiavi. Forse bisognava curare con più equilibrio questo aspetto non secondario dell’evento o magari mettere un maggior
numero di premi a disposizione. Maggiore attenzione andava poi forse dedicata ai media presenti, sia quelli della carta stampata che del web che sono stati penalizzati dal fatto che quasi tutta la considerazione ed il tempo a disposizione sia andato alla realizzazione di un video promozionale aziendale che legittimamente poteva e doveva trovare il suo spazio naturale al di fuori della manifestazione. Poi per finire quei miseri pesci buttati per terra a cuocere sulla massicciata calda del porto si dovevano evitare, magari predisponendo un espositore in acciaio
inox con tanto ghiaccio. Insomma di cosucce da mettere a posto per il prossimo anno stavolta ce ne sono davvero tante anche se non dubitiamo che l’organizzazione saprà far tesoro di questa esperienza. Tra le immagini di questa edizione di Sicilia in Jigging che mi rimarranno sicuramente impresse c’è il volto stranito di Dany patron di Blue Springs dopo il tuffo “involontario” in piscina e la “riserva speciale” di cassatine, cassatelle, frutta di martorana e formaggio ragusano di “fossa” che mi sono portato a casa come dolce ricordo. Alla prossima!
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“…un po’ come andare alla Sagra delle Ciliegie di Cerignola e vedersi consegnare un pacchetto di mele della Val Venosta… ”
ahahahah !!!!
Condivido a pieno le considerazioni del pirata…vedrai che qualche errore magari Gia riflettuto e recepito aiuterà a migliorare per il prossimo anno. Grazie mille di tutto. Ciao pirata sei magnifico