Una Sicilia sempre splendida ha accolto lo scorso 23 Aprile i partecipanti al 1° Raduno Jigging Italia Tre Anelli Sport nell’incantevole località di Porto Palo di Capo Passero, in provincia di Siracusa, posta nell’ estremità più meridionale dell’isola. Un piccolo centro balneare nato nel ‘700 attorno alla tonnara, i cui resti si trovano a poca distanza dal paese, dominata dal mare da una fortezza spagnola cinquecentesca situata sull’isola di Capo Passero. Paesaggi mozzafiato tra storia e natura hanno accompagnato quindi un evento che ha visto una partecipazione numerosa di pescasportivi appassionati alle tecniche di jigging e traina con il vivo.
La manifestazione ha avuto inizio presso il negozio Tre Anelli Sport dove sull’ampia terrazza è stata allestita una vasta esposizione di attrezzature come canne, ecoscandagli ed accessori. Dopo il saluto di benvenuto ai partecipanti, Riccardo Fanelli ha brevemente riassunto alcune delle nuove varianti al jigging, come appunto lo slow pitch, enunciandone sinteticamente le peculiarità e caratteristiche principali, le attrezzature ed esche più idonee e le eventuali prede da insidiare. Poi è stata la volta di Pierpaolo Beninanto che ha tenuto un veloce briefing spiegando ai 64 partecipanti iscritti, il programma della gara del giorno dopo e dando tutte le informazioni logistiche del caso.
All’ appuntamento del giorno dopo all’alba, al vicino porto di Marzamemi, si è presentato anche un ospite non gradito, nella persona di un forte vento di Ponente che soffiava già sin dalle prime luci, un presagio che avrebbe comunque, almeno in parte, scombinato i programmi del raduno. Le previsioni per il prosieguo della giornata davano
infatti raffiche oltre i 20 nodi. Nonostante tutto al segnale di partenza le barche si sono sparpagliate velocemente verso le varie poste. Il sottoscritto era a bordo di un open di 5,5 mt guidato da Sebastiano Morana con l’amico Sebastiano Gennuso, due competenti ed accaniti appassionati di jigging e inchiku…non potevo proprio capitare meglio. Ho
apprezzato sin dalle prime battute la competenza dei miei compagni nell’ approssimarsi alle varie poste e nella confidenza con la tecnica dell’inchiku dimostrata. Tanta passione, nonostante un vento ormai divenuto fastidioso che costringeva a stare sulla posta in overing con l’ausilio del motore, ci ha regalato giustamente una preda discreta, un
corazziere pur piccolo, per Sebastiano Gennuso, ma che almeno ha fatto scappottare l’equipaggio. Scusate se il Pirata si è anche permesso il lusso di dichiarare, all’allamata, sia la specie della preda e approssimativamente anche il peso indicativo…boh…bohh…bohhh! Ma la gioia a bordo è durata poco poiché il Ponente ha iniziato a soffiare per davvero costringendo noi, come gran parte delle imbarcazioni più piccole a rientrare con
non poche difficoltà in porto. Date le scarsissime comunicazioni c’era una certa attesa carica di ansia e timore per l’esito della gara. Poi come per magia le barche sono rientrate alla spicciolata molto in anticipo rispetto al termine della gara. E qui sono cominciate le sorprese! Infatti la stragrande maggioranza degli equipaggi, viste le avverse condizioni meteo, avevano optato sin dalla prima mattinata di adottare la tecnica della pesca della
traina con il vivo, quindi molti avevano già a bordo diverse seppie, mentre altri si sono dovuti accontentare dei sugarelli catturati in loco con i sabiki. Così in banchina a Marzamemi si aspettava con impazienza di veder rientrare le barche perché si sapeva che diversi equipaggi erano riusciti ad effettuare anche catture multiple. C’era quindi una certa atmosfera di suspence attorno all’esito finale per niente scontato.
L’onore era salvo e le tante catture pervenute, oltre 25 kg di pesce portato alla pesa, hanno dissipato ogni dubbio. Obiettivo raggiunto, in parte grazie alla traina con il vivo, unica tecnica che con quelle condizioni meteo era possibile praticare con buone speranze di cattura, nonostante che con l’inchiku siano usciti un paio di corazzieri, seppure piccoli, tra cui quello di Vito Rampulla begli scorfani e tracinone. Ormai a suggellare il successo conclamato della manifestazione mancava solamente la cerimonia finale di premiazione.
In una delle sale del ristorante U Palangaru si è svolta la premiazione con l’assegnazione di un montepremi di oltre 3000 €. Nella foto in alto da sx Francesco Coppari di Jigging italia, Toni Garro terzo classificato, Cristoforo Saraceno primo classificato con a fianco Pierpaolo Beninato, poi Sergio Tabacco, il titolare di FURRIANDO Viaggi e infine Paolo Ciccarelli di Jigging Italia. Inoltre sono stati sorteggiati numerosi premi,costituiti da accessori, per tutti i partecipanti che non hanno avuto catture e grazie a Beppe Conti (a dx nella foto) anche importanti accessori da barca come portacanne regolabili e gaffe in acciaio inox, a sx l’ amico Claudio Ignaccolo di Fish Finder Passion.
CLASSIFICA FINALE
-1° CLASS. punti 6100 Cristoforo Saraceno
-2° CLASS. punti 5400 Sergio Tabacco
-3° CLASS. punti 5200 Toni Garro
-4° CLASS. punti 3000 Tosto Francesco
-5° CLASS. punti 2000 Marino Andrea
-6° CLASS. punti 1700 Catania Corrado
-7° CLASS. punti 1000 Sebastiano Gennuso
-8° CLASS. punti 650 Vito Rampulla
Quando vengo invitato ad eventi come questo, che riguardano il vertical e tecniche ad esso collegate, nei quali è chiara e palpabile la passione degli iscritti, la loro preparazione tecnica, la meticolosa ed aggiornata attrezzatura, la competenza ed esperienza, non posso esimermi dal chiedermi come sia stato possibile che la maggior parte delle aziende in Italia abbiano da tempo diagnosticato la prematura scomparsa e dipartita del jigging e delle sue varianti. Sarà anche vero che in questi ultimi anni il successo esplosivo iniziale delle tecniche verticali si sia notevolmente ridimensionato ma
è anche indubbio che la partecipazione e l’attenzione con la quale vengono seguiti questi eventi sia il sintomo evidente ed inconfutabile che queste tecniche siano ancora ben vive e vegete. E’ anche ovvio che lo zoccolo duro degli appassionati non si accontenta più di attrezzature “clonate” o peggio inadeguate, ma cerca il meglio tra quelle poche aziende, tra cui meritoriamente abbiamo proprio Jigging Italia, che sin dagli inizi
hanno dedicato a queste tecniche la giusta attenzione con prodotti specifici ed altamente performanti. Detto questo e tornando alla manifestazione devo dire che non ci trovo un difetto, un incertezza, neppure un impercettibile disguido o esitazione. Una organizzazione logistica quella di Tre Anelli Sport e del suo titolare Pierpaolo Beninato che definire perfetta è riduttivo, direi tranquillamente impeccabile. Poi c’è il fantastico
scenario di una Sicilia sempre raggiante, geograficamente inedita ed unica da lasciare spesso senza fiato in presenza di tramonti ed albe infuocate. Per finire, con un argomento al Pirata particolarmente caro, c’è l’aspetto gastronomico che in molti casi rende questi eventi davvero indimenticabili con i profumi indelebili dell’origano, dei pomodorini di Pachino, dei capperi salati, che arricchiscono di intense sensazioni il
pesce cucinato in mille e uno modi…insomma mi avete capito! Per il resto un grazie enorme ai partecipanti che nonostante le condizioni atmosferiche davvero difficili ed avverse hanno rispettato l’impegno e la parola data, un grazie enorme agli organizzatori che hanno lavorato duramente per far si che l’evento potesse procedere al meglio e senza intoppi, un grazie enorme al main sponsor che ha reso possibile il tutto ed allo staff. Alla prossima edizione che ha già una data compresa nel mese di Giugno 2017 con nuove e più spettacolari novità…! Arrivederci e grazie ancora a tutti!
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