Erede dei leggendari Shimano Ocea Jigger degli anni 2000, agli inizi del vertical jigging in Giappone e mai arrivati in Italia, l’ Ocea Jigger 20001 NRHG è da qualche anno il rotante più utilizzato per la tecnica dello slow pitch jigging e del light jigging più in generale. Come i primi Ocea, è caratterizzato dal rigonfiamento del corpo che contiene la girante di grosso diametro e dalla frizione a stella ma risulta decisamente più piccolo e compatto e sta comodamente nel palmo della mano.
Presentato qualche anno fa ha ottenuto da subito il successo degli appassionati per la sua compattezza, unita ad una buona potenza, ad un drag massimo di 10 kg ed alla notevole capienza di trecciato in bobina. Il max drag è ottenuto grazie all’adozione di dischi di carbonio di diametro leggermente più grande, colmando parzialmente il gap dei rotanti con freno a stella nei confronti di quelli con freno a leva. E’ presente la ghiera di regolazione micrometrica del freno meccanico con i numeri di riferimento che in sostanza regola la tensione laterale sulla bobina. Un meccanismo di controllo spesso ignorato da molti ma che è utilissimo per ottenere le massime prestazioni durante il free spool, quando rilasciamo la leva di blocco per far scendere le nostre esche verso il fondo. Se troppo serrata, il filo uscirà con difficoltà, se troppo aperta potrebbero verificarsi dei momentanei fenomeni di “ backlash”. Una regolazione ottimale dovrebbe essere quella che consente alla bobina un leggero spostamento laterale sull’asse dell’ordine di 0,8-1mm che può variare in relazione al diametro di trecciato utilizzato ed al peso del jig.
Realizzato in Giappone, secondo gli standard più rigorosi, come tutta la gamma al top di Shimano, secondo i dettami della filosofia X-Ship monta ben 8 cuscinetti S A-RB schermati di cui 4 sull’asse della bobina per assicurare uno scorrimento fluido, caratteristica essenziale nella posizione di free spool, per facilitare la discesa dell’artificiale. La girante di generose dimensioni ed il pignone in bronzo consentono un rapporto di recupero veloce di 6.2:1 ed una buona potenza sul recupero. La bobina “narrow” ha le dimensioni di 60×25 mm con la gola stretta che facilita l’imbobinamento.
La manovella si può montare su due posizioni con lunghezza totale di 73mm e 85mm, suggerisco di utilizzare la leva più lunga. Il recupero di filo è di circa 117mm per ogni giro completo di manovella. L’antireverse è garantito da un cuscinetto a rullo monodirezionale ma esiste una ruota dentata con dente di ritegno che integra meccanicamente l’antiritorno offrendo una garanzia in più. Il piede di attacco alla canna è in acciaio inox ed è notevolmente ribassato essendo fissato direttamente sul telaio del rotante.
Questo modello caratterizzato dal codice 2001 ha la manovella di riavvolgimento a sx, un vezzo stranamente tutto italiano. Sulla guancia opposta abbiamo un bottone che non è quello che attiva il click sonoro come in altri rotanti ma bensì ha la funzione di operare un blocco sulla bobina, utilissimo nei casi di incaglio sul fondo o semplicemente quando vogliamo fermare definitivamente la bobina nelle ultimissime fasi dell’imbarco delle prede sotto la barca. CONCLUSIONI FINALI
Qualità generale indiscussa, compattezza e potenza di recupero, buon drag max e capienza di trecciato hanno fatto di questo rotantino quasi un “must” in tutte le acque del mondo. Se poi pensiamo che nella sua classe tra i baitcasting round con freno a stella si spartisce il podio di primo della classe quasi esclusivamente con il Daiwa Saltiga 10/15 abbiamo un quadro che ci spiega le ragioni di un certo successo tra gli appassionati di slow jigging ma anche inchiku e jigging leggero. Tutte rose e fiori? Per obiettività dobbiamo dire che qualche piccola “grana” questo Ocea Jigger 2001 NRHG l’ha evidenziata pure lui, come è ovvio che succeda quando girano per il mondo migliaia di mulinelli sottoposti agli stress e prove anche più estreme. La più evidente che riportiamo è quella che riguarda la ghiera che blocca la corona dentata per l’allarme sonoro, posizionata nell’asse della manovella prima del gruppo frizione, che è tanto emozionante sentire gracchiare quando il pesce tira, ma che in alcuni modelli ha creato problemi che ne hanno consigliato la rimozione, se volete approfondire cliccate QUI . Poi c’è stato qualche piccolo difetto sull’anodizzazione esterna che dalla casa madre assicurano essere stata particolarmente curata per resistere maggiormente al salmastro, ma è chiaro che se l’anodizzazione viene compromessa da graffi, raschi, urti o altro è anche ovvio che in quei punti affiora facilmente l’ossido di alluminio. Attenzione poi alla pratica
ricorrente di risciacquare i mulinelli sul pontile indirizzando un forte getto d’acqua con l’intento di togliere il salmastro. Con questa operazione invece spesso forziamo l’acqua ad entrare soprattutto sui bordi della bobina e da li poi questa ristagna sull’asse e sui cuscinetti. Panno leggermente umido per togliere il salmastro e attenzione se proprio vogliamo togliere il sale dal trecciato. Detto questo non c’è dubbio che questo rotante sia destinato comunque a diventare un vero classico per il quale sono già previste alcune “customizzazioni” come la manovella Studio Ocean Mark che potrete trovare QUI ed è già in commercio un modello più grande il 3000HG. Di seguito la solita selezione dove trovare l’ Ocea Jigger 2001NRHG online al miglior prezzo.*
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