Non potevano mancare certo i popper futuristi dalle linee che richiamano mostri ed effetti cinematografici e non a caso si chiamano Popper Predator, una assonanza con la famosa pellicola dell’alieno cacciatore. Aggressivi nelle fattezze con occhi da cattivi, dentature e linee originali…non c’è che dire sono decisamente inusuali questi popper realizzati a Singapore in legno di pino d’Indocina (Khasya Pine), un materiale robusto ma leggero ed altamente galleggiante. Come quasi tutti i grossi popper da spinning tropicale hanno un telaio passante in filo di acciaio inox di buona sezione e in questo caso non prevedono il montaggio con la girella a barilotto per l’attacco centrale ma un attacco fisso tradizionale. L’unico peso è disposto in coda e alcuni sono caratterizzati da un profilo inferiore a forma di chiglia, che nelle intenzioni dei progettisti dovrebbe conferire all’artificiale un assetto stabile in condizioni di mare calmo con maggior produzione di schizzi e rumore come il modello DRACO , nell’immagine in alto ed il modello BONE EATER con un accenno di deriva inferiore, nell’immagine in basso.
Più classico nel profilo invece il modello RAZOR dalla forma di un pencil popper solcato da una serie di tagli obliqui che forse dovrebbero aumentare il numero di schizzi sollevati in acqua.
Il catalogo Predator Labs prevede diversi altri modelli di popper tra cui il FLY, BACK BONE, POP MASTER, JOKER ed un singolare SIDEWINDER snodato, i pesi vanno da 110gr a 160 gr e sono da armare con ancorette da #3/0 sino al 5/0. Al momento non c’è alcun importatore italiano ma si trovano abbastanza facilmente online.
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