Shore Jigging, da noi se ne cominciò a parlare qualche anno fa, quando con il crescente successo dello spinning e il proporzionale aumento del numero dei praticanti si cominciò a lanciare gli artificiali da zone ritenute una volta inaccessibili per questa tecnica, come scogliere a strapiombo, falesie ripidissime, tutti ambienti marini caratterizzati da un fondale antistante in molti casi davvero notevole, nell’ordine dei 20 e più metri che costituiscono una palestra difficile già solo per il fatto di riuscire ad arrivarci.
In Giappone è invece da tempo che si pratica, sia lo shore jigging classico inteso come il lancio di jigs metallici dalla costa che il popping per prede importanti. Mettendo a frutto queste esperienze Golden Mean, brand distribuito in Italia da Plus Fishing, ha recentemente realizzato la serie Shore Cannon, quattro modelli specifici che coprono tutte le esigenze di questa tecnica, partendo dalla SCS-90 con una potenza di 20-60gr adatta anche ad un uso più generico nel nostro Mediterraneo, sino alle possenti SCS-100 e SCS-110 per artificiali da 60-120gr e 65-130gr e poppers o stickbaits sino 100gr dedicate ai veri mostri. Per la nostra prova abbiamo ricevuto la SCS-96 per grammature da 30-80gr che con questo quarto modello va a completare una serie di canne specialistiche dedicate ai veri appassionati di questa disciplina. Le canne sono realizzate in Cina da aziende che producono prodotti di gamma medio-alta anche per altri brand jap forse più famosi e riportano la certificazione di qualità
CFRJ ( Certified Fishing Rod Japan ) by N.F.R.F.T.C. ( National Fishing Rod Fair Trade Conference ). Le Cannon Shore sono canne in due sezioni realizzate in carbonio UST, un mix di materiali compositi per ottenere la massima resistenza alla compressione e l’impiego differenziato di vari tessuti per irrigidire alcune parti come il manico e la sede dell’innesto rovescio, é lunga 9’6” 2,93mt e pesa circa 250gr. Ha la cima “tubular” cava e non piena e questo spiega la impercettibile ma maggiore sezione della punta. Viene montata con anelli Fuji Top Mn che in questo modello prevede 2 anelli “striper guide” con frame in acciaio inox a doppio ponte, 1 a ponte singolo, 5 a ponte ribassato e molto aderenti al fusto + 1 apicale. Il portamulinello è anch’esso Fuji con una ghiera LD per bloccare stabilmente il mulinello, il manico è abbastanza lungo per i lanci più forzati anche se è diviso in due sezioni, la parte superiore è ampia per favorire l’impugnatura a due mani durante i combattimenti più esasperati ed è in EWA con alcuni anelli metallici di raccordo nella sezione finale.
VALUTAZIONI FINALI
Da noi lo Shore Jigging tradizionale, quello fatto con diverse tipologie di jigs metallici, è per forza di cose limitato a pochi ambienti e poche rarissime zone fortunate dove capita persino di incocciare qualche tonno di passaggio, il più delle volte questo accade quando stiamo pescando con attrezzatura sottodimensionata e l’esito è sempre scontato. In Grecia ci sono appassionati che provando e riprovando hanno cominciato ad ottenere risultati davvero entusiasmanti. Tenendo i piedi ben saldi sulla “scogliera” senza farci troppo prendere da “sogni di gloria” vorrei ricordare che le prede da shore jigging classico sono per lo più costituite da carangidi come ricciole e i nuovi arrivati Caranx Crysos, molto presenti in esemplari di buone dimensioni in Sicilia e soprattutto Malta. A seguire poi dentici e cerniotte, tra i pelagici, oltre ai rarissimi tonni rossi, i più plausibili alletterati, palamite e lampughe nei periodi giusti. Tutti pesci che rimangono spesso ben al di sotto dei 5-10 kg di media e che questa SCS-96, che vorrei ricordarlo è canna “vera” da shore jigging, gestisce in totale scioltezza ed affidabilità grazie al suo nerbo decisamente notevole ed una curva molto progressiva. Sono convinto che potrebbe confrontarsi tranquillamente con prede di peso superiore grazie al suo drag di quasi 5 kg effettivi abbinato ad un buon trecciato da PE 3.0 che arriva a carichi assai prossimi ai 20/24 kg. Versatile nella gestione dei jigs anche partendo dalla fascia di pesi minima utilizzabile, sino a quegli 80 grammi che ci stanno tutti tranquillamente e senza alcuno sforzo. Nella fase di recupero la cima è abbastanza sensibile da trasmettere le diverse fasi evolutive dei jigs senza incertezze e il manico non eccessivamente lungo ci permette un appoggio sull’anca o il fianco che risulta essenziale nelle lunghe sessioni di richiami e rilasci su fondali elevati. Breve segnalazione: si adatta anche all’utilizzo con esche di superficie come stickbaits e poppers, ma in questo caso il “power range” diminuisce e i migliori risultati si ottengono con artificiali compresi
tra i 40-60gr. poi nel recupero gestisce meglio i popper, per animare adeguatamente gli stickbait bisogna orientarsi su grammature vicine ai 70gr. Nel complesso è una canna ben realizzata e montata con componenti di qualità, decisamente “tosta” rapportata al peso medio delle prede insidiabili dalle nostre coste ma che ci mette al riparo nel caso dovessimo incontrare la Lola prossima ai 20kg o il Rosso di branco…preda che rimane comunque la vera chimera di tutti gli appassionati di shore jigging. Per contro però se pensate che ai 250gr della canna dovete aggiungere almeno 500-700gr di mulinello e l’artificiale, una bella forza ad ogni lancio e la difficoltà di raggiungere gli ambienti adatti… è chiaro che non stiamo parlando di shore jigging leggero ma di cose serie da “uomini veri”. Distribuita da Plus Fishing la potrete trovare online da Sergio Pesca.
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