Da qualche anno alcune aziende hanno cominciato a proporre delle canne, sia per la traina che per lo spinning, dedicate agli appassionati di kayak fishing, visto il crescente successo di questa tecnica in giro per il mondo. Era quasi logico che prima o poi anche in Giappone si sarebbero interessati alla pesca dal kayak e che quindi avrebbero progettato e realizzato delle canne dedicate appunto ai kayanglers più appassionati. La Smith ha recentemente introdotto alcuni modelli dedicati allo spinning dal kayak catalogandole da subito come canne da sea bass, una delle prede più insidiate con i kayak nelle acque del Sol Levante, anche se penso personalmente che un discreto input devono averlo ricevuto anche dai loro importatori europei, più precisamente i francesi, nelle cui acque il kayak fishing spopola da tempo ormai.
Il modello avuto per la prova ed i test dalla Old Captain che li distribuisce in Italia ha il codice PSS-611M, si tratta di un attrezzo in 2 sezioni, un fusto con innesto “put in” che si inserisce su un corto manico la cui lunghezza complessiva è di 6’11” per circa 2,11mt. Il peso è ridottissimo, poco più di 146gr. con un ingombro totale di 177 cm. che rendono questa canna facilmente stivabile all’interno dello scafo dei kayak durante le delicate fasi dell’uscita in acqua e del rientro, dove in caso di risacca e surf è bene non avere le canne inserite sui portacanne ma ben al sicuro.
Ma è la lunghezza del manico, 405 mm. montato split in EWA sul fore grip e sughero nel rear grip a connotare questa canna come un attrezzo votato ad un utilizzo dal kayak dove ricordiamolo, siamo praticamente seduti sulla superficie del mare e dove non abbiamo molto spazio nel gestire una canna soprattutto quando dobbiamo lavorare con la cima alta.
Monta 7 anelli Fuji SIC + l’apicale del tipo Antitangle a ponte singolo di lunghezza media con l’ultima sequenza di diametro uniforme per “raddrizzare” al meglio il filo in uscita, non cercate il marchio Fuji al solito posto perchè lo troverete all’interno del telaio, anche il portamulinello è Fuji. La Paddlist PSS-611M è realizzata in carbonio altissimo modulo con una conicità estrema che parte da una sezione di base del blank
di 10mm. per arrivare sino al tip di solo 2,1mm. che conferisce alla canna una azione particolare ed unica difficilmente riscontrabile su altre canne. I progettisti devono aver elaborato questo shape del fusto per ottenere il giusto mix tra rapidità e facilità di caricamento durante il lancio, operato chiaramente con una sola mano, sfruttando la notevole elasticità della cima sottile per consentire un accumulo di potenza senza eccessivo sforzo e quindi rilasciarla
imprimendo all’esca una notevole energia cinetica grazie alla rigidità del restante fusto. Il notevole range dichiarato, da 7 a 30 gr. è la prova che la canna può gestire artificiali di peso minimo come piccole gomme montate su jig head sino a long jerk di peso e dimensioni maggiori con una certa disinvoltura proprio in virtù di questa speciale azione progressiva-armonica mi verrebbe da dire, coniando una nuova
terminologia che tenta di descrivere sensazioni che in questo caso è davvero difficile trasmettere con le parole. Decisamente perfette le finiture, legature, innesti, accessori e componentistica, come abbiamo visto sopra, con la estrema finezza di un attacco di sicurezza celato all’interno del manico a cui si accede svitando il fighting butt, e sul quale si può collegare un “rod lash” a molla per estrema sicurezza, il che visto il costo dell’attrezzo non è una cosa da poco.
VALUTAZIONI FINALI
Come appassionato di kayak fishing non può che farmi piacere se le aziende cominciano ad interessarsi anche a questa tecnica e producono attrezzi specifici e specialistici come questa Paddlist PSS-611M che rende più agevole e facile lo spinning da queste particolari imbarcazioni. Per anni ho tagliato di alcune decine di cm. il manico di canne che andavano bene come potenza e azione ma avevano il manico troppo lungo e rischiavano di aggravarmi la tendinite cronica alla quale ormai, vista anche l’età vado soggetto da qualche anno. Indubbiamente questa canna riunisce in sé diversi pregi come la facilità di caricamento
durante il lancio anche con una mano ed in condizioni di precario equilibrio dal kayak, magari sul limitare di una zona di surf nei pressi di una spiaggia o scogliera, dove verosimilmente potremo insidiare le nostre spigole mediterranee. Ma non solo. La sua particolare azione non si esprime solo nel lancio ma si apprezza ancora di più con prede combattive sotto la chiglia, mi riferisco a grosse palamite, lampughe oversize, che hanno tutte le brutta
abitudine di sfrecciare dall’altra parte del kayak quando ormai pensavamo di averle portate a tiro di guadino, in questi casi se abbiamo la canna a 90° il meno che ci possa capitare è la rottura della cima o assecondare le prede rapidamente… se ne siamo capaci e non ci sporgiamo troppo fuoribordo. Con la Paddlist la curva armonica della cima si fonde perfettamente con il nerbo più rigido del fusto e ci consente un controllo più deciso e sicuro della preda lasciando alla cima il compito di assorbire le sfuriate in situazioni delicate come queste. Ottima la fattura, buona la stivabilità, la sensibilità sul recupero degli artificiali e la ampia versatilità di utilizzo a partire da trecciati da 8 lb sino a 14 lb max. Per contro c’è un prezzo d’acquisto che definirei abbastanza elevato pur in presenza di un prodotto di così alta qualità…forse è lo scotto da pagare per una produzione ancora troppo specialistica e quindi numericamente non rilevante.
CARATTERISTICHE TECNICHE