Come possiamo descrivere questa canna senza parlare dell’uomo che ha scritto la storia della pesca nel mondo in questi ultimi 30 anni? Ovviamente mi riferisco a “Gary” Loomis, colui che della sua passione ha fatto una vera leggenda. Sappiamo brevemente della cessione del marchio Loomis a Shimano USA , nel 2009 Gary assieme a Jon Bial fonda la North Fork Composites dove riversa tutte le innovazioni che avevano fatto grande la serie delle famose GLX. Per Gary il segreto di una canna da pesca sta in pochi ma semplici ed essenziali requisiti, come il suo peso, la potenza e l’azione. Il progetto di base della NFC è rivolgersi ad aziende che richiedono blank altamente personalizzati per varie tecniche di pesca o come appunto nel caso di Seaspin per attrezzi dedicati allo spinning in mare. Detta così sembra facile ma è complicato far convivere in uno stesso fusto leggerezza, potenza, sensibilità e rapidità. Nel caso della Labraxina, realizzata in composito IM, il vero segreto sta forse nelle losanghe sapientemente tagliate in vari spezzoni per irrobustire le diverse sezioni della canna, progetti e schemi segreti e supercollaudati che ormai provengono dall’esperienza pluriennale di Gary, oltre al fatto di una particolare “rollatura” sui mandrini che viene fatta ad una pressione di 200 lbs per pollice quadrato, quando la maggior parte delle aziende invece tara i suoi macchinari per 30/40 lbs per pollice quadrato. Questo specialissimo processo di compressione fa si che vengano quasi del tutto eliminate, già nella fase preliminare di formazione del grezzo, le eventuali microbolle d’aria che nessun processo di sottovuoto potrebbe poi espellere. Il risultato è un blank con le fibre estremamente compatte, privo di qualunque punto debole costituito da vuoti interni più leggero e reattivo a parità di altri attrezzi simili per lunghezza, potenza e azione. La Labraxina nasce quindi come canna monopezzo dalle specifiche se vogliamo ancora più “tecniche” rispetto alla sorella maggiore Labrax una “allround” classica dello spinning marino. Leggerissima con i suoi 140gr circa, nonostante il manico intero in EWA ad alta densità, per 6’9” ( 2.06mt.) di lunghezza complessiva con un manico di 410mm ed un rear grip di 230mm. Il portamulinello è un Fuji VSS-SD 16, verniciato in vintage green similar “Matagi style” con l’attacco inferiore del piede del mulinello di tipo ergonomico
che si integra perfettamente con l’EWA del manico. L’anellatura è sempre Fuji della serie K o antitangle a piede singolo montata nei numeri e diametri consigliati dal sistema Fuji Concept 7 + l’apicale. Bene la scelta di aver selezionato diametri medi negli anelli intermedi e non eccessivamente ridotti anche sull’apicale per favorire lo scorrimento di eventuali nodi di giunzione tra il trecciato e il leader. C’è la possibilità di poter scegliere tra una anellatura in Alconite con telaio in cromo trattato anticorrosione e quella più esclusiva in Fuji SIC Titanium, ma anche più costosa.
VALUTAZIONI FINALI
Abbiamo portato la Labraxina con noi in una uscita su scogliera bassa, le classiche “piane” attraversate da un mare costante con onde oltre il metro e passa come solo una scaduta da ponente–libeccio sa regalare sulle coste della Sardegna occidentale. Diciamo che abbiamo voluto provare i “cerchioni” da subito a questa canna senza fare sconti in una situazione non semplice e neppure ideale per canne di questa classe. Cominciando
proprio dall’azione di lancio per valutare la rapidità, la potenza di caricamento e la precisione. L’animazione in alto si riferisce al lancio di un minnow di medie dimensioni, nello specifico un Fakebaits da 110mm per 12gr. quindi perfettamente all’ interno del range consigliato e tenendo conto che il sottoscritto nel lancio ci “da” con tutta la forza dei suoi 120kg si può ben apprezzare la curva di carico e soprattutto la risposta rapida nella fase di restituzione dell’energia accumulata. Non fatevi ingannare dallo “slow motion” questo è un lancio velocissimo che si consiglia appunto nel caso di grammature ridotte e pur con la sua leva “corta” ho ottenuto il massimo della distanza raggiungibile con quell’esca. Aumentando le dimensioni ed il peso dei jerkbait sino ad oltre i canonici 5/8 di oz suggeriti la curva di carico ovviamente è aumentata ma la rapidità di risposta si è mantenuta costante, migliorando ovviamente con esche di volume ridotto come i “classici”cucchiaini ondulanti che adoro ancora usare o piccoli darter e casting jigs, in questo caso anche sino a 3/4 di oz che vengono davvero sparati lontano e facilmente. Qualche piccolo problema personale a causa delle lunghe leve del mio corpaccione per la lunghezza del rear grip che ho sempre impugnato in punta di dita, per me una extension di 3-4 cm non guasterebbe! Una canna leggera, sensibile , rapida e precisa, il risultato di una azione ripartita con una cima “ cedevole” ma con un manico più potente che si armonizza in una curva che coinvolge i 2/3 superiori della canna sia nel lancio che nel recupero delle prede. Un attrezzo più light della Labrax che riesce a “sentire” piccole gomme con testine anche di peso ridotto per la pesca sulle rive infrascate di un fiume che le spigole risalgono adottando abitudini da black bass, come riesce a gestire perfettamente i piccoli minnow e wtd con notevole sensibilità. E’ una canna ideale dal kayak per via delle dimensioni contenute e della particolare azione di cima, sia per l’utilizzo in lagune salmastre con piccoli wtd che in mare aperto su mangianze di tunnidi con le palamite e tombarelli oltre che per lampughe e serra. Per queste sue stesse caratteristiche è una canna da foce dove serve estrema sensibilità nel gestire varie tipologie di artificiali, dal porto utilizzando soft bait e vibe lures a filo di murata, dalla scogliera bassa e media in
condizioni di turbolenza soft e persino mare calmo come nelle calde giornate estive all’alba per insidiare barracuda e lampughe corsare. Personalmente ci ho montato un mulinello di classe 4000 ma probabilmente l’abbinamento migliore è con un 3000 e con trecciato da 12 lbs per un uso più generale. Per concludere direi che non definirei ,come alcuni, la Labraxina come una canna dedicata esclusivamente alla spigola, ma piuttosto la vedrei come una canna per utilizzi più soft e tecnici quando c’ è da manovrare gli artificiali in modo più preciso e concentrato in condizioni meteo più tranquille delle classiche scadute sulla scogliera alta dove consiglierei vivamente l’utilizzo di canne differenti. Peccato non averla potuta provare con qualche bella preda per saggiarne anche le reali capacità di “power lift” con barracuda e serra combattivi ed irriducibili che fanno il diavolo a quattro con salti e capriole. Per finire direi che ad una prima valutazione l’attrezzo risulta ben rifinito e montato in modo ineccepibile con quello stile un pò classico un pò “yankee” tipico della produzione di GL. Ci aspettiamo e ci auguriamo che la nuova collaborazione con Seaspin e le prossime canne Edge Med Line portino quel guizzo di modernità estetica che ha reso il genio e la fantasia italica famosi nel mondo.
PROGETTATA IMPORTATA E DISTRIBUITA DA SEASPIN