Il Giappone è il paese dei paradossi, modernissimo e tecnologico, eppure ancorato fortemente alle sue secolari tradizioni. Una filosofia che si rispecchia non solo nella vita di tutti i giorni ma anche in quelle attività legate alla sfera delle passioni e degli hobby. Così non appaia strano che proprio Damiki, marchio importato in Italia da T2 Distribution che ci ha abituato da tempo ai suoi artificiali originali e innovativi abbia scelto per i suoi tenya la strada del classico.
Infatti è proprio questa la forma originale di queste teste piombate che venivano utilizzate in Giappone per la pesca a varie specie di pesci di fondo dai professionisti da almeno qualche secolo se non di più, tanto che questo revival a cui si assiste ultimamente attinge a piene mani dalla più antica tradizione. Una tradizione che indica nella forma a tronco di cono la migliore foggia possibile per questa particolare tecnica di pesca che ricordiamolo, vede in abbinamento al tenya un gambero innescato con tutto il guscio o anche delle strip o trancette di calamaro. Il tenya infatti deve operare anche una sorta di richiamo visivo durante la discesa e la base allargata non solo gli consente di ondeggiare lievemente ma una volta sul fondo fa si che l’innesco con il gambero sia orientato verso l’alto, ciò evita possibili agganci su ostacoli e alghe. Anche l’ occhiello d’attacco della lenza sistemato con una particolare angolazione consente un certo bilanciamento di tutto l’insieme testa
piombata-esca naturale. Minimalista la scelta di Damiki di proporre il tenya nella versione originale in piombo naturale e nella versione gold e vi posso assicurare che non sono certo i colori sgargianti che in questo caso fanno la differenza. Ma piuttosto l’occhiello di attacco dell’assist line che consente di aggiungere se vogliamo un secondo amo o di sostituire quello in dotazione in funzione delle dimensioni del gambero utilizzato. A proposito
degli ami c’ è da dire che si tratta dei Chinu a paletta sagomata, tondi a gambo corto e punta leggermente rientrante montanti su un assist line in polyestere e legati in modo davvero accurato. Anche la gamma dei pesi disponibili corre sul binario solido e affidabile della vecchia tradizione che vuole per i tenya pesi modesti per esaltare il movimento ondeggiante durante la discesa verso il fondo, infatti sono proposti a partire dalle numerazioni #2-#3-#4-#5-#6-#8-#10-#12-#15 che corrispondono circa a 7,5gr-11gr-15gr-18,75gr-22,5gr-30gr-37,5gr-45gr-56,25gr . Se ne consiglia l’uso in abbinamento a canne dalle cime estremamente sensibili abbinate a piccoli mulinelli di classe 2000 2500 con trecciati sottili come PE 0.4-0.6.
I Tenya Damiki li trovate da:
Ciao Alfio,sarà anche vero che qualcuno in sordina qualche pesce piglia,ma ti posso assicurare che durante tutte le mie pesche a bolentino,un tenya non manca mai,pur facendo delle belle catture in numero e grandezza,una sola volta abbiamo agganciato un pagrotto.
Perché io e gli altri in barca con me non riusciamo a far funzionare questo artificiale,pur sapendo che sotto i pagelli non mancano,dov’è che sbagliamo.
Un abbraccio
Carmelino
Ciao Carmelino,
guardaproprio ieri un amico mi ha confessato “candidamente” di aver fatto tenya fishing la prima volta…risultato: 4 pagelloni oltre il kg e diverse belle slamate…! Il tenya va praticato come l’inchiku e il kabura con continui spostamenti alla ricerca degli hot spot e delle prede…fermarsi o stare a scarroccio come a bolentino non è la strategia migliore.
Riprova, sono convinto che prima o poi i risultati arriveranno!
Alfio
Grazie Alfio,domani si riparte,e aggiungiamo quest’altri suggerimenti,come si dice,chi l’ha dura la vince,speriamo.
Carmelino