Non è un errore di battitura, avete letto bene è proprio Sapala, un’azienda lettone con sede a Riga e quasi dirimpettaia della Finlandia dove è nato invece il marchio originale Rapala al quale si ispira chiaramente. Ed io che pensavo che le taroccate dei marchi originali, cambiando giusto qualche sillaba e consonante, fossero un affare tutto cinese. Ma se Yves Zegnoa non è Ermenegildo Zegna e Polce e Labbana non sono Dolce
e Gabbana, il camuffamento del marchio non è una furbesca trovata solo dell’Impero del Dragone. Chi non ricorda il roboante e italianissimo brand Awa-Shima che importava attrezzatura cinese sotto questo nome che ricorda macchiavellicamente sia la Daiwa che la Shimano, messi assieme anche nello stile del carattere. E’ proprio vero che a noi italiani non ci devono insegnare proprio nulla, quanto a creatività siamo sempre ai primi posti.
Certo però che a guardar bene la loro produzione di esche artificiali, ad eccezione del wobbler “Baltika” e “Maile”, che comunque non sono originalissimi, tutto il resto, a cominciare dall’artificiale balanced jig “Sirena” specifico per la pesca nel ghiaccio, sino ai vari spoon, weedless e spinner Lure ci sembra proprio di conoscerli assi bene ed averli già visti. Ci viene quasi il dubbio che non si tratti proprio di una di quelle aziende che in passato ha prodotto per Rapala alcuni di quei modelli, ed oggi li ricicli sotto altro nome, altri colori, etc. Sta di fatto che tutti questi artificiali, sono in vendita online a prezzi oscillanti da poco più di 2,00 € sino a poco più di 4,00 € …insomma quando si dice che …”la Cina è vicina”…forse si dovrebbe dire che è proprio dietro l’uscio di casa.