Sembrava solo ieri quando il fenomeno dell’inchiku pareva non dovesse esaurirsi mai e le aziende sfornavano modelli nuovi, puntualmente clonati, a ritmo quasi mensile. Ma come tutte le mode, in quest’italietta dell’ usa e getta, destinata anche questa a passare. Così questo post è dedicato ai veri appassionati che ancora oggi non hanno abbandonato questa tecnica e contro ogni ragionevole aspettativa ci prendono pure dei bei pesci. Arriva direttamente dal Giappone il pacco Fedex che mi hanno recapitato solo ieri, con i nuovi inchiku Binbin di Jackall importati in Italia da Plus Fishing. La forma è abbastanza simile a quella di tanti altri modelli,un fuso a goccia allungata con una deriva centrale posta superiormente ed una gemma a forma di “poliedro semiregolare“ con facce esagonali, posizionato sulla parte terminale del lato inferiore. Il corpo è attraversato in tutto il senso della lunghezza da un tubetto in PTFE (politetrafluoroetilene) comunemente detto Teflon (come si vede chiaramente nelle immagini sopra). E’ proprio questa la caratteristica che fa di questo inchiku un artificiale scorrevole sulla lenza del terminale, al quale va infatti collegato l’ octopus con i due assist hook.
Quest’ultimo è composto da un piccolo solid ring al quale viene fissata l’asola dell’assist line con i due ami “chinu” a robusta sezione contrapposti e ornati da un rado gonnellino e due lunghe “tail” con glitter metallici, il tutto avvolto da un piccolo octopus traslucido in tono con i colori. Dicevamo della particolarità che rende scorrevole questo artificiale costituito da un tubetto che sporge leggermente di qualche millimetro sia nella sua parte anteriore che in quella posteriore dove poi andrà montato il complesso pescante.
Questo spazio in eccesso costituisce, nella parte posteriore, una sorta di battuta per proteggere il nodo di giunzione durante l’azione ripetuta di “su e giù” dell’artificiale e nella parte anteriore impedisce al leader di venire a contatto con il corpo metallico. Un altra caratteristica insolita ed unica è poi il poliedro semiregolare posto inferiormente che funge in questa posizione da equilibratore durante il recupero, impedendo all’inchiku di ruotare sul proprio asse.I Binbin Jackall sono al momento disponibili in 6 differenti grammature e misure 60g – 80g – 100g – 130g – 160g – 200g e in 8 colorazioni tra le quali quelle contraddistinte da bande di vernice fluorescente. Ovviamente l’octopus di corredo come le “shirt” e le lunghe “tail” sono scelti tra colori che si intonano con la livrea generale dell’inchiku.
VALUTAZIONI FINALI
Salutiamo ovviamente con gioia questa novità che apre nuovi spiragli nella pesca a light jigging e che riprende una tendenza ormai abbastanza consolidata anche nella tecnica del Kabura style e del Tenya style, cioè la caratteristica di rendere scorrevole il corpo metallico dall’ assist hook e dalla componente gommosa dell’artificiale. Una funzionalità che svincola il peso del corpo metallico durante la fase dell’abboccata,spesso assai delicata e determinante in queste tecniche, e che consente al pescatore di gestire il combattimento direttamente in linea con la preda. Particolare non di poco conto quando abbiamo a che fare con inchiku di un certo peso, da 160g – 200g ed oltre, che sbandierando da un lato all’altro della bocca durante le reazioni della preda spesso provocando inopportune slamate, quando l’amo è appena appena infisso in punta di labbra. Proprio per questo motivo possiamo notare che le misure degli assist hook sono in genere sottodimensionate rispetto ad inchiku tradizionali, perché la fase dell’abboccata va gestita diversamente dal solito, in quanto l’aspirazione da parte della preda dell’octopus dovrebbe essere facilitata proprio dal fatto che tutto l’apparato è scorrevole, con la previsione di una profonda infissione all’interno della bocca, da qui anche la posizione contrapposta dei due ami e non scalata come di solito. Questa differente impostazione della misura degli ami nasce quindi da fatto che questo inchiku è consigliato per una pesca estremamente “slow” , paragonabile a quella da praticarsi con il Kabura e Tenya per prede di media taglia da cercare nei pressi del fondo. Nessuno ci impedisce ovviamente di sostituire gli ami con misure forse più adeguate alla taglia delle prede possibili da noi, mi riferisco alle grosse cernie bianche e brune, ai dentici e dentici corazzieri e ovviamente alle ricciole ove queste siano ancora disposte a farsi fregare da questa tipologia di artificiali. In questo caso consiglio anche di interporre una sfera di plastica per proteggere ulteriormente il nodo di giunzione del leader con l’octopus, visto che andremo ad operare un recupero più dinamico. Due parole anche sul poliedro che come un grosso neo spunta sulla parte inferiore vicino alla coda; come abbiamo detto questa appendice va a equilibrare il corpo dell’inchiku ma secondo me serve anche da battente quando questo arriva a toccare il fondo e ciò aumenta
il rumore di richiamo, oltre a proteggere la verniciatura sulla parte inferiore. Come tutti i prodotti a marchio Jackall anche questo Binbin appare ben realizzato, niente sbavature nell’inserimento del tubetto, verniciature coprenti e accurate, octopus, legs e tail ben incise nella gomma morbida ed elastica ma anche resistente, gli occhi grandi e traslucidi. Dalla forma si indovina un affondamento veloce, un movimento di recupero ondeggiante sull’asse e un notevole richiamo visivo grazie alla combinazione tra octopus, gonnellino e le lunghe appendi ci gommose. Lo trovate online anche da Sergio Pesca. C’è anche un piccolo video di presentazione VIDEO QUI .
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