Tra tutti i paesi che si affacciano sul mar Rosso però, l’unico in cui è possibile andare a pesca senza una logistica intricata e potendo usufruire di servizi standard è il Sudan, ma ciò nonostante prima del sottoscritto, nessuno si era mai preso la briga di andarsi a fare una bella esplorazione. Evidente quindi che nei miei primi viaggi esplorativi a bordo di una barca da diving e immersioni subacquee, sia rimasto a bocca aperta, incontrando una concentrazione di pesce davvero notevole, superiore a molte location ben più blasonate. Del resto su questa costa esistono diversi reef molto conosciuti dai foto sub proprio per la ricchissima vita sottomarina di queste zone. La particolare conformazione di queste isole, fa si che all’interno della barriera corallina, si formino
delle belle lagune pescabili in wading e a vista, alla ricerca di bruttissimi pesci balestra titani sempre intenti a grufolare, pesci pappagallo giganti da 10-15 kg, vari carangidi e stupendi Gt, ma anche barracuda e squali. Per i più intrepidi invece è possibile andare a passeggiare
direttamente sulla barriera con una bella canna da mosca per coda 12, alla ricerca degli stessi pesci che si insidiano dalla barca, ma con dosi di adrenalina ben superiori. Allamare un Gt da 20 kg o un barracuda da un metro e mezzo da riva infatti, lascia un ricordo
indelebile anche nella mente dei pescatori più estremi. Il sottoscritto la sua battaglia personale col pesce della vita l’ha persa, un napoleone stimato più di 30 kg si è scippato il mio popper arancione e poi si è messo a nuotarmi davanti sulla sabbia bianca della laguna, facendomi venire le lacrime agli occhi.
LA PESCA E GLI SPOT:
In Sudan è possibile praticare praticamente tutte le tecniche di pesca in mare con artificiali, grazie all’abbondanza di pesce e alla varietà di spot, fino ad ora infatti non avevo mai visto un posto dove poter praticare quasi contemporaneamente popping, jigging, light spinning nel flat, popping in wading, pesca a mosca nel flat e pesca a mosca ultra pesante, a meno di non andare in alcuni atolli delle Seychelles, ma a un costo 3 volte superiore. Gli scenari sono assai vari, dalle bianchissime spiagge al patch reef da sondare in wading sino all’ orlo del reef dove provare l’assoluta esperienza di stare ad un passo da fondali notevoli e dove è possibile l’incontro con i big fish!
ATTREZZATURA FLY FISHING:
Un discorso a parte
merita la mosca, ancora poco praticata, ma dal potenziale sicuramente esplosivo. Per la pesca a vista una canna per
coda #8 o # 9 con coda galleggiante del
tipo da tropici e quindi ad elevata galleggiabilità e in grado di resistere ad elevate temperature ,come mosche
imitazioni di granchi e gamberetti, più piccoli
streamer e gummy minnow, mentre una
canna per la 12 ci servirà nel caso di
incontro coi Gt all’interno della laguna, sempre con coda
galleggiante e popper montati tube come esca. Per tentare i big lanciando dalla barca, una canna per coda # 14 munita di coda galleggiante o affondante, grossi streamer e popper tube ci permetterà di tentare la sorte.
Testo e Foto Vincenzo Caccico
“Vins” il Maldiviano”
come lo chiamo affettuosamente è un ragazzo classe ‘87 , ha il popping ed il vertical jigging nel sangue e le infradito ai piedi anche sottozero, come recita una sua biografia! Grande appassionato di pesca, collabora con alcune riviste italiane del settore. Oltre che essere responsabile per i viaggi ai tropici in mare per Wild Fishing Anglers dove accompagna clienti nelle destinazioni più lontane ed emozionanti, è anche media consultant e collaboratore di Jigging Italia.