Presentata all’inizio del 2012 da Artico, dinamica azienda italiana che aveva saputo interpretare e anticipare al meglio quella che sarebbe poi diventata la “Tunamania” cioè lo spinning ai tonni rossi, questa serie di canne ribattezzata Aquila Marina, va anche a coprire molte delle esigenze del popping tropicale ai GT e Dogtooth Tuna nei vari paradisi esotici famosi tra gli anglers-viaggiatori e fanatici di questa tecnica. In questo specifico caso ci fa particolarmente piacere poter recensire attrezzi ideati, progettati e realizzati completamente in Italia, in un panorama come quello delle popping rod, praticamente monopolizzato dai brand giapponesi ed asiatici. La serie Aquila Marina è costituita da ben 10 modelli che si differenziano per lunghezza, power e drag max che si possono riassumere in 6 attrezzi di lunghezza medio-corta 2.13mt e 2,31mt per potenze 60/120gr 80/140gr e 100/280gr con max drag applicato con canna a 45° rispettivamente di 20 30 e 50 lbs per PE da 3-0 sino a 8.0
A cui si aggiungono 4 modelli più lunghi da 2,62mt e 2,74mt con power di 60/120gr e 80/140, in questa serie il drag max è di 20 – 30 lbs e se ne consiglia l’utilizzo con PE 3.0-4.0/ PE4.0-5.0. Una gamma quindi ampia che copre sia le esigenze del popping tropicale con attrezzi di lunghezza media ma dal nerbo accentuato quando bisogna confrontarsi con decisione con un GT che fila verso il reef corallino o che semplicemente oppone tutta la portanza dei suoi larghi fianchi alla trazione ma anche quelle dello spinning al tonno rosso nostrano che impongono fusti più lunghi veloci e rapidi per poter lanciare e gestire facilmente a grande distanza artificiali di poco peso.Stiamo parlando di una gamma di canne in grado di lanciare artificiali da 60gr sino a 280gr di gestire trecciati sino al PE 8.0-PE 10 e contrastare pesci di svariate decine di kg con un peso ancora abbastanza ridotto ed un azione appropriata ad ogni classe. Un risultato non certo facile che è stato ottenuto adottando i migliori materiali scelti tra i compositi e le resine di ultimissima generazione, il tutto accoppiato all’ inarrivabile esperienza artigianale tipica del nostro migliore made in Italy. Tutte le canne sono realizzate con il sistema “put in”
con un fusto unico che si inserisce su un manico per consentire una omogeneità d’azione su tutto il blank, in questo caso abbiamo un rinforzo di Carbonio unidirezionale Prepeg che interessa soprattutto questa zona dell’innesto, la più sottoposta a stress e carichi e sulla quale occorre intervenire con estrema precisione e tolleranze di accoppiamento minime. In particolare il manico è dotato di una
conicità doppia che ritroviamo anche nella parte finale dello stesso ed è stato rinforzato con estrema cura per fornire un supporto in grado di sviluppare una rigidità strutturale notevole proprio nella fase di sollevamento, senza però appesantirlo troppo o eccedere nella sezione del blank, a tutto vantaggio della potenza ma anche della leggerezza e manovrabilità. Si è scelto di abbinare al fusto un portamulinello Alps in
alluminio con doppia ghiera di serraggio, di sezione e peso limitato, per garantire un montaggio stabile e sicuro dei grossi mulinelli a bobina fissa utilizzati in questa tecnica. Sempre nell’ottica di utilizzare componenti di qualità, gli anelli guidafilo sono i nuovi Fuji Anti Tangle della serie K nello specifico di tratta dei KWAG con pietra in Alconite e frame in acciaio cromato, l’apicale è un LSNT sempre Fuji in Titanio Silicio. Le
dimensioni scelte nella sequenza della serie di anelli sono adeguate al passaggio di nodi di giunzione con grossi leader. Particolare cura è stata posta nel montaggio con fili ultraresistenti abbinati ad una doppia legatura del piede d’attacco perfettamente sigillata dall’epossidico. Il rivestimento del manico è in EWA ad alta densità e in fondo abbiamo il
fighting butt che troviamo in due versioni, del tipo pieno e sagomato nelle canne più corte e nel nuovo tipo con un accenno di crociera nelle canne più lunghe, interessante soluzione anche se poi in pratica nel combattimento con questi attrezzi il bicchierino e la cintura hanno il solo scopo di fornire al manico della canna, una sede su una struttura rigida per proteggere i “gioielli di famiglia” dell’angler. Tutto il fusto della canna è poi ricoperto di un coat epossidico trasparente ed elastico che ne valorizza l’estetica rigorosa ed essenziale.
VALUTAZIONI FINALI
Ci troviamo di fronte a realizzazioni artigianali assemblate in serie limitata, curate quindi una per una, con un livello di finitura buona che si rivolgono ad un pubblico esigente che è alla ricerca di attrezzi specifici che devono rispondere a precisi requisiti. In questo caso le canne da popping e da spinning al tonno devono rispondere a esigenze diverse, le prime devono poter lanciare artificiali di dimensioni e peso notevoli a buona distanza, avere una leva più corta ed un drag max maggiore per opporsi adeguatamente e frenare prede combattive e possenti, le seconde invece devono essere più lunghe per riuscire a lanciare artificiali anche piccoli e soprattutto riuscire ad animarli adeguatamente e nella fase del combattimento sopperire alla maggiore e sfavorevole leva con una azione particolare della cima. Così abbiamo una azione che potremo definire decisamente progressiva nei fusti da 2,13mt e 2,31mt con una cima che si carica nel lancio e reagisce alla trazione con una curva moderata ovviamente sempre rapportata alla sua classe e power, mentre definirei l’azione dei blank più lunghi, quelli da 2,62 mt e 2,74mt per intenderci, di tipo a ripartizione di sezioni, con la cima che flette maggiormente nel caricamento, per agevolare il lancio di artificiali piccoli e sotto sforzo per annullare lo svantaggio di una leva troppo lunga, lasciando alla parte più vicina al manico e a questo ultimo l’incarico di agire come leva di sollevamento con il tonno durante le fughe più profonde o addirittura sotto barca quando questo si mette in verticale. Forse più tecniche e specifiche quindi le misure dell’Aquila Marina più corte, più facili e veloci quelle invece più lunghe, il che ne suggerisce già in partenza utilizzo e destinazione d’uso. Spinning pesante e popping tropicale estremo per le misure sino a 2,31mt, spinning al tonno ma anche shore jigging estremo dalla costa, visto che non pochi sono stati anche quest’anno i tonni agganciati e persi dalla scogliera, per le misure più lunghe sino ai 2,74mt. Bisogna aggiungere che comunque si tratta di attrezzi abbastanza impegnativi che prevedono un minimo di allenamento fisico e una buona preparazione…ma del resto chi si accinge a confrontarsi con i giganti del mare con attrezzatura da spinning sa bene, o dovrebbe saperlo, a cosa sta andando incontro. Il prezzo finale è adeguato comunque alla classe degli attrezzi e si pone in quella fascia intermedia tra i super blasonati prodotti Jap e le altre realizzazioni asiatiche.
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