Una volta le chiamavamo “polpare” erano il retaggio di una pesca “povera” fatta con un esca naturale quasi insuperata come la bianca zampa di una gallina, stracci e un piombo con una coroncina di ami attorno. Oggi i Jap della Megabass, importata in Italia da Plus Fishing, ci propongono questi nuovi 8Pod Taco-Le artificiali davvero ingegnosi per effettuare la stessa pesca ai polpi, con l’ aggiunta di diverse soluzioni tecnologiche. La forma, realizzata in ABS, è quella di un grosso gamberone con la coda leggermente ripiegata. Un attacco per il piombo ed un attacco superiore per la lenza, su un proseguimento della testa fosforescente, una coroncina di ami con ardiglione esterno e due uncini laterali a curva ampia infine sotto il corpo un gonnellino di filamenti di gomma variamente colorati. Per dovere di cronaca aggiungiamo che sono previsti come optional, tutta una serie di appendici in plastica
morbida dalle svariate fogge, una paletta metallica e dei lunghi filamenti per arricchire il richiamo. Infine sul dorso, in un’ apposita sede è possibile inserire un piccolo starlite per le pesca notturna. Ne esistono due modelli il Taco-Le 99 lungo 90mm del peso di 70gr e il Taco-Le 80 lungo 80mm per 40gr . A seconda delle esigenze si possono sostituire i piombi con modelli più leggeri o più pesanti, disponibile in 10 colorazioni di cui alcune GLOW o fosforescenti. La trovate in vendita online da Sergio Pesca a questo LINK .
VALUTAZIONI FINALI
Due parole sono necessarie per spiegare l’utilizzo di questa “polpara tecnologica” e per poterne applicare al meglio le originali caratteristiche. Si tratta di una polpara da usarsi soprattutto dalla barca grazie anche ad una particolare canna la 8Pod Rod sempre prodotta da Megabass, che potrete trovare in vendita sempre da Sergio Pesca a questo LINK che consente l’utilizzo di trecciati sino a PE 5.0 con un nerbo notevole per staccare i polpi ma con una cima sensibile. Il Taco-Le si impiega su fondali misti di alga e rocce di varia natura ma anche su fondali ciottolosi e pietrame e grazie al piombo ed al particolare assetto la testa con la coroncina di ami rimane decisamente verticale sul fondo, quindi la coroncina con gli ami rimane lontana da eventuali agganci. Lo scarroccio della barca fa strisciare l’artificiale sul fondo consentendogli di superare indenne anche pietre e gli permette di lavorare anche tra piccoli scogli frastagliati, habitat ideale dei polpi che stazionano di preferenza su fondali misti, in relativa sicurezza.
La costruzione generale è piuttosto robusta, con gli ami e il doppio uncino in acciaio di buona sezione, per poter forzare anche quelle prede che dovessero rimanere ancorate sul fondo. In queste circostanze non è facile staccare i cefalopodi, che tendono ad incollarsi alle rocce. Per queste eventualità, tutt’altro che rare, consiglio di adottare la tattica della “corda di violino”. Bisogna tendere al massimo il trecciato e pizzicare leggermente il filo come se stessimo suonando uno strumento con variazioni di lunghezza ed intensità che si trasmettono sino in fondo alla lenza, disturbando il nostro octopus e costringendolo a mollare la presa. Magari alternando a questa strategia, qualora non dovesse dare i risultati sperati, operando dei temporanei allentamenti del filo, nella speranza che il polpo cerchi di muoversi sul fondo, staccando alternativamente i tentacoli dalle rocce.Si tratta chiaramente di un artificiale che, pur nel solco della tradizione propone delle particolarità decisamente innovative e soprattutto…funziona.